Il 28 e 29 Settembre si é tenuta, nella Sala delle Armi al Foro Italico di Roma, la prima edizione della “Festa della Scherma”. In tale occasione si sono disputate le finali della Coppa Italia per società civili che ha visto la nostra società vincitrice nella sciabola, le premiazioni degli atleti vincitori del titolo europeo under 23: Marta Ferrari (spada femminile), Fabrizio Citro (spada maschile) e del nostro Gabriele Foschini (sciabola maschile).
La “Festa della Scherma 2013” é stato anche un momento di incontro tra il Consiglio federale ed i rappresentanti delle società schermistiche italiane.
Tra i vari momenti anche quello tenuto dalla nostra Maestra Elisabetta Castrucci, responsabile del settore della spada e dottoressa in Storia dell’Arte, che, in modo assai interessante, ha stilato un excursus storico artistico della “Sala delle Armi” e del complesso del Foro Italico.
L’argomento trattato in modo approfondito nella sua tesi di laurea in Scienze storico artistiche alla Sapienza di Roma e ripreso per la tesi relativa all’esame da maestra di scherma dove è stato maggiormente curato il rapporto tra sport e fascismo e analizzato il legame tra Mussolini e la scherma.
La Sala delle Armi, uno dei capolavori dell’architettura del ‘900, situata all’ingresso sud del Foro Italico, viene realizzata tra il 1933 ed il 1937 dal noto architetto Luigi Moretti.
Utilizzata allora come sede per un corso di due anni aperto a trecento accademisti con lo scopo di formare maestri di scherma, negli anni ’50 /’60 vi si praticano altri sport.
L’unica società di scherma ad averla avuta come sede d’allenamento è stata la SSLazio seppure per un breve periodo (1956-1960).
Nel 1978 arriva la trasformazione in Aula Bunker per l’esecuzioni di importanti processi penali con la conseguenza di gravi manomissioni.
Nel 1990 passa di nuovo sotto il vincolo dei Beni culturali, ma solo nel 2005 viene stabilita la rimozione degli archivi della corte d’Assise.
Dopo il restauro, oggi è tornata quasi all’antico splendore e la scherma ne ha, dopo tanti anni , ripreso possesso per ora temporaneamente ma non si esclude un nuovo insediamento in pianta stabile.