Scuola di Scherma
 
CAMPAGNA ANTIFUMO

CAMPAGNA ANTIFUMO

Come avrete notato, abbiamo provveduto ad inserire sulle nostre bacheche in palestra e nei punti dove abitualmente si formano capannelli di fumatori (in particolare nei pressi dell’ingresso, dove entrano ed escono molti bambini) alcuni cartelli “antifumo”.
Il fumo di tabacco in ambito sportivo 
“Un atleta su dieci, con una leggera prevalenza nelle donne, fuma. Questa la percentuale dei fumatori secondo i dati della Commissione per la Vigilanza e il Controllo (CVD), del Ministero della Salute e elaborati dall’ISS. Il dato è stato ottenuto dai controlli in atleti praticanti attività sportive non agonistiche e attività amatoriali giovanili anche agonistiche in diverse discipline e pratiche sportive. I risultati dei test antidoping relativi al monitoraggio della nicotina e dei suoi metaboliti sulle urine di 1511 atleti di diverse discipline, hanno rilevato che anche tra gli atleti ci sono fumatori anche se in percentuale meno elevata rispetto alla popolazione generale (11,0% tra gli atleti, 20.8% nella popolazione generale). In questa particolare popolazione non esiste la differenza di genere che riscontriamo nella popolazione generale anzi la prevalenza delle fumatrici (12,2%) è superiore a quella dei fumatori (10,6%). Differenze anche tra gli sport praticati: è soprattutto tra i calciatori amatoriali che si registra la percentuale più alta di fumatori, più del 30%; a seguire, la scherma e gli sport acquatici. Gli indicatori biochimici hanno rilevato che quasi il 70% degli atleti e delle atlete fumatrici fumano durante l’evento sportivo.”
I giovani e il fumo
“Ai giovani, ed ai programmi di prevenzione e di cessazione più efficaci riconosciuti dalla letteratura internazionale, sono dedicate due revisioni Cochrane ed uno studio dell’Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell’ISS nato dalla collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed eseguito con il supporto dell’Ambulatorio di Prevenzione e Terapia del tabagismo dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma. Lo studio ha rivelato che gli interventi che hanno soltanto un approccio di tipo informativo (opuscoli, tutor, immagini) sono del tutto inefficaci. Programmi, invece, che lavorano sulla capacità di dire NO all’offerta di fumare e sulla capacità di prendere le distanze, sono quelli che più funzionano. La fase di valutazione a 9 mesi dal programma d’intervento, infatti, in una popolazione di 246 alunni di 12 classi di 2 Istituti Tecnici, ha mostrato che nel gruppo di controllo, sottoposto soltanto a incontri informativi, i fumatori sono aumentati dal 17 al 25%. Nel gruppo sperimentale, invece, sottoposto a interventi sulla gestione delle relazioni, sulla diminuzione dell’ansia sociale, sulla strutturazione di idee individuali e dei propri bisogni, i fumatori si sono dimezzati, passando dal 17 al 9%.”
Nel nostro piccolo desideriamo scoraggiare i più giovani e abbiamo stampato dei volantini, ora visibili nelle bacheche della Società.
A voi tutte le considerazioni!

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