Scuola di Scherma
 
BUON COMPLEANNO IRENE CAMBER

BUON COMPLEANNO IRENE CAMBER

12 febbraio 1926, nasce la triestina Irene Camber, indimenticabile protagonista della scherma mondiale.

La Camber è un mirabile esempio di come si possa eccellere in più di una disciplina: brillante fiorettista, diplomata in pianoforte e prima donna a laurearsi in chimica industriale!

Irene Camber (fonte Wikipedia)
Irene Camber (fonte Wikipedia)

Alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 batte, aggiudicandosi il gradino più alto del podio, Ilona Elek, la favoritissima atleta ungherese, trionfatrice di Berlino 1936 e poi di Londra 1948 e considerata la migliore fiorettista di tutti i tempi.

Irene Camber (fonte ilpiccolo.gelocal.it
Irene Camber (fonte ilpiccolo.gelocal.it)

Ed ecco, direttamente dal racconto della protagonista, il ricordo dei giochi di Helsinki:

«Giochi spartani. Fu la prima volta dei russi: alla cerimonia inaugurale entrarono allo stadio e si fece un silenzio di tomba. Durante la guerra la Finlandia li aveva avuti come invasori. Il nostro campo di gare era fuori Helsinki, in un campo da tennis ricoperto, sotto delle luci che ci ubriacavano. Io seguivo gli assalti, prendevo appunti sulla scherma delle mie avversarie. In mattinata ho superato senza difficoltà i primi turni, mentre le mie compagne venivano eliminate. A mezzogiorno ho chiesto alla mensa una bistecca: non me l’ hanno data, mi hanno risposto che erano contate e che spettavano non ricordo a chi. Allora ho mangiato un uovo e una mela». Superate anche le semifinali, si ritrova tra le prime otto. «Guardai il tabellone delle semifinaliste e mi dissi: il quarto posto lo posso fare. Si tirava con il girone all’italiana. Cominciai con due vittorie brillantissime, poi mi ritrovai con due americane dalle braccia lunghissime, Mitchell e Lee York, e ho perso con entrambe. Medaglia d’oro buttata, pensai tra di me. Ma poi batto l’ungherese Kovacs». Succede anche che la favorita, la Elek, che a 45 anni cercava il terzo oro in dodici anni, perda con la Mitchell. Irene riagguanta la lotta per l’oro battendo proprio la Elek per 4-2. Un barrage tra loro due assegnerà il primo posto, un altro a quattro il bronzo. «Ero calmissima mentre lei era più nervosa, conosceva la mia forza. Però riuscì subito a mettere dentro due stoccate. A quel punto mi dico: seconda sì, ma non con un cappotto. Cambio gioco, pareggio, ma poi subito dopo lei mette il 3-2. Io riesco di nuovo a fare 3-3, si vinceva al 4. Ricordo il silenzio intorno, le luci che mi davano fastidio. Ripensai a una cosa che mi diceva mio padre che era morto in Albania: sei tu che devi risolvere il tuo problema».  «Accennai un attacco e la Elek parò. Ripetei lo stesso attacco e lei parò con lo stesso gesto. Io stavo traccheggiando ma mi resi conto che lei rispondeva in modo meccanico, senza grande attenzione. E allora entrai decisa: feci un coupè e le entrai nella pancia». La vecchia campionessa non attese neanche il verdetto del giudice. «Si tolse subito la maschera e mi fece le congratulazioni. Da li nacque la nostra amicizia. Era una donna di un’intelligenza straordinaria. In passato si era allenata anche a Livorno in sala Nadi. Era ebrea ma non le ho mai chiesto come abbia fatto a scampare allo sterminio. Devo a lei se sono entrata nella Federazione internazionale. Gli italiani non mi hanno mai considerato. Aveva anche composto l’inno degli schermidori ungheresi. Noi schermitrici allora eravamo più avanti del resto delle donne» (testo tratto integralmente da un articolo di Corrado Sannucci nhttp://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/04/09/camber-quell-oro-dimenticato-il-fioretto-donne.html)

Il podio del Fioretto Femminile - Olimpiadi di Helsinki 1952  (fonte besport.org)
Il podio del Fioretto Femminile – Olimpiadi di Helsinki 1952
(fonte besport.org)

Di fatto fu la prima italiana a vincere un oro individuale sia alle Olimpiadi (anche un bronzo a squadre nel 1960) sia ai Mondiali (seguito da un altro oro a squadre, un argento e cinque bronzi, di cui uno individuale). Per capirci, solamente dieci connazionali sono arrivate a tanto!

(fonte www.150anni.it)
(fonte www.150anni.it)

Conclusa l’attività sportiva, nel 1972 diventa commissario tecnico per il fioretto.

Buon Compleanno dunque Irene Camber!

Qui trovate l’intervista, realizzata per la Federazione Italiana Scherma https://www.youtube.com/watch?v=q5LJ7-Oh9lQ